CONTACT US ON: info@daaahaus.com

Mediterraneo, tra luce e architettura Lo Studio DAAA Haus

Fondato nel 2009 a Malta, lo Studio DAAA Haus è cresciuto fino a ramificarsi in altre due sedi in Italia, strategiche e geograficamente opposte: Milano e Ragusa. Con un serbatoio di oltre trenta giovani professionisti di origini diverse, lo Studio sviluppa progetti in settori che il nome porta con sé (DAAA: Design, Art & Architecture Associates), in cui il processo e la passione creativa si fondono alla ricchezza culturale che deriva dall’internazionalità e dall’incontro tra strumenti, materiali, tecniche e strategie diverse.

Abbiamo rivolto alcune domande al fondatore e direttore creativo Keith Pillow e all’arch. Mario Castello, della sede siciliana.

Vista la triplice posizione dello Studio, interessante è chiedervi le “differenze” nell’interpretazione della luce. In una terra come la Sicilia, i toni saranno simili ma comunque diversi da quelli maltesi e ancor più da quelli milanesi…

La cultura e la geografia influenzano fortemente le nostre scelte di progettazione illuminotecnica. Gli stati d’animo e le varianti illuminotecniche cambiano da luogo a luogo, cerchiamo di
adattarci al posto in cui stiamo lavorando mantenendo le scelte che prediligiamo. Mentre in Sicilia di notte le cose sembrano più romantiche e drammatiche, con lunghe e oscure strade di campagna tra villaggi dispersi e persiane abbattute, a Milano è un contesto puramente urbano con una illuminazione più caotica e vivida. Malta invece ha un mix di entrambi.

Quando lavoriamo in diversi paesi, studiamo le variazioni nello stile, nell’uso e nello scopo dell’illuminazione tra i luoghi. L’impatto che il background culturale e l’ambiente naturale hanno sulle scelte illuminotecniche che ci ispirano.

Dall’atmosfera poetica è il ristorante maltese Chophouse; qui la luce è data sia da discreti dettagli luminosi che da romantiche vetrate. Insieme al cliente, ci siamo immersi nella ricerca per trovare nuove tendenze e per portare qualcosa di eccitante sull’isola. Successivamente, abbiamo identificato la necessità di creare un’esperienza gastronomica vivace introducendo elementi audaci, per creare un’atmosfera diversa che esprimesse lusso ma allo stesso tempo divertimento. In tutto l’ambiente è stata utilizzata un’illuminazione soffusa con delle lampade da tavolo a batteria, in modo da creare un’atmosfera calda e intima. Questo aiuta a focalizzare, non solo il cibo, ma anche i panorami mozzafiato.

Un altro progetto di fascino, in cui la luce è importante quanto l’architettura stessa, è Cugo Gran Macina Grand Harbour Hotel, premiato con il German Design Circle Award 2019.

Combinando materiali naturali e tradizionali con moderne linee pulite, il design giustappone ciò che è antico e di valore storico al nuovo. Con spazi comuni sorprendenti, grandi soffitti a volta, ampia luce naturale e vista aperta sul porto, è bastato un design minimal per creare un ambiente di lusso. Progettare uno spazio alberghiero moderno e contemporaneo nell’esclusivo edificio Macina ha richiesto un grande rispetto e una forte tavolozza di materie prime naturali – acciaio, marmo, ardesia, pietra lavica, pietra dura maltese e vetro colorato.

Abbiamo lavorato con rinomati designer europei per ottenere un’illuminazione unica e tocchi di rifinitura per ogni stanza, ognuna diversa dall’altra. La luce naturale filtra attraverso tende di lino fatte su misura e di ottima qualità. Tom Dixon, Flos e le lampade Louis Poulsen sono accostate a tappeti in lana trapuntata a mano, mobili scandinavi, divani e letti italiani d’alta fattura.

L’illuminazione del commerciale com’è sviluppata? Penso ai progetti Klikk, Disrupt, The Crew…

Quando lavoriamo su qualsiasi ambiente rivolto allo shopping, l’illuminazione è un fattore critico; è necessario studiare un equilibrio tra luce d’atmosfera e resa del prodotto. Ciò aiuta ad attirare i clienti, ma crea anche una personalità che riflette l’identità del marchio. Questa nasce da una miscela strategica di colore, contrasto, controllo ed efficienza energetica.

Nel caso di Klikk, moderno negozio di elettronica e computer, l’illuminazione è stata sia tecnica che giocosa creando un ambiente pop, assicurandosi al contempo che vi fosse un’illuminazione adeguata in tutto l’outlet. Allo stesso modo Disrupt, negozio di marca streetwear: l’illuminazione era essenziale per creare un’atmosfera nostalgica sotterranea urbana retrò in spazi commerciali aperti. Con The Crew, un bar-caffetteria gourmet situato vicino al mare, era essenziale bilanciare la luce naturale intensa all’esterno con un ambiente più accogliente e nordico. L’obiettivo di utilizzare apparecchi di illuminazione vintage tradizionali dimmerati con la moderna tecnologia Led ci ha permesso di creare varie tipologie di luce nell’arco della giornata. È quindi più scuro durante il giorno in cui il sole splende, mentre è più caldamente luminoso di notte.

La sede siciliana (dove insieme a Mario Castello collaborano gli architetti Daniele Migliorisi e Giorgio Occhipinti) è molto attiva in progettazione di residenze. Chiedo all’arch. Castello di raccontarci del particolare complesso Le Vele Bianche di Modica.

È un progetto dal forte impatto visivo; l’ispirazione al mondo nautico è infatti riscontrabile sia nelle caratteristiche generali dell’architettura che nell’uso di materiali, texture e particolari tecnici.

Il tema della luce è stato affrontato con dedizione e tenendo conto dell’esposizione solare, dei giochi volumetrici presenti e dell’impatto visivo delle due “vele bianche” che dominano il prospetto principale. Si è scelto di dosare la luce nella quantità e qualità e di posizionarla in punti strategici, dando risalto ai vuoti e non ai pieni. Sono state elaborate diverse simulazioni e la scelta di una luce discreta, posizionata quasi in secondo piano, ha dato il risultato atteso. Vi sono solo pochi elementi ove la luce si manifesta in forma diretta: l’ingresso principale al residence e le vetrine.

Un altro obiettivo fondamentale è stato quello di dotare ogni singola unità abitativa di uno spazio esterno abitabile e di massimizzare l’apporto di luce naturale nelle aree destinate alla vita diurna.

Read the entire article here:
Luce 332- Studio DAAA Haus